Piazza Marconi

domenica 17 luglio 2011

Raccontiamo di: Pippo Napoli

Cari Lettori, in questi giorni abbiamo fatto un intervista al professore di fisica e matematica, Pippo Napoli, i giovani lo conosceranno poco ma i più grandicelli ricorderanno la musica che fece ascoltare:


"Oltre ad essere professore di Matematica al liceo scientifico "Basile" di Palermo, la sua grande passione è la musica, quando ha iniziato a studiarla?


Ho iniziato a studiare musica, con esattezza, quando avevo appena nove anni.



Cos'è per lei la musica?


La piu' alta espressione dell'intelligenza umana, assieme alla matematica, con cui e' strettamente legata.

Lei fa parte di un bel gruppetto, come si chiama? Quale genere di musica suonate e qual'è il vostro pezzo "migliore"?



Makui Kanusch, ma ora il gruppo si e' sciolto. Il genere è "jazz manouche", che e' la musica degli zingari del sud della francia, ispirati dal grande chitarrista Django Reinhardt. Abbiamo adattato a questo stile molti pezzi della musica leggera italiana degli anni 40 e 50. Ricordo che ci veniva abbastanza bene Baro's Revenge. (http://www.youtube.com/watch?v=PF8-NnbGq1o)


Cosa vuole trasmettere quando suona?



La domanda e' un po' complessa, molti tra coloro, come me, si sono formati sul jazz classico hanno, piu' che un rapporto stretto con il romanticismo un trend di tipo barocco, e una conseguente ricerca di strutture armoniche di tipo direi matematico.

Quando sente parlare di Grotte, cosa pensa?



Nutro nei confronti del mio paese quel sentimento che i brasiliani chiamano "saudade", che e' tipo "nostalgia", ma in modo più complesso.

E' mai riuscito a fondare un gruppo a Grotte?



Piu' volte: con mio zio Giuseppe Benedetto, Nino Vassallo, Tonino La Rocca, Aldo Randazzo, Alfonso lo Presti, Giovanni Volpe, Domenico Mannella, unico mio insegnante di armonia jazz, Massimo D'Avola, Lillo Carlisi, ma soprattutto Peppe Oliveri.

Ai giovani cosa consiglierebbe di fare?



Dici in senso musicale? Imparare a leggere la musica, studiare le basi dell'armonia, ascoltare molto Bach, quindi la musica leggera italiana dal 1920 al 1950-55. di seguito seguire l'evoluzione del jazz cronologicamente dai primi del '900 fino alla prima meta' degli anni '60 (poi diventa veramente molto complesso). Evitare se possibile inizialmente di ascoltare la musica romantica, non e' formativa se non si e' prima acquisita una conoscenza profonda dell'armonia; e' questo uno dei motivi fondamentali che stanno alla base del successo, oggi, di canzoni di dubbio valore musicale.

Dalle dichiarazione del professore Napoli, abbiamo contattato il suo maestro, il professore Mannella, che a riguardo ci ha detto:


"Prima di tutto complimenti per il vostro Blog!! E' sempre un impegno abbastanza faticoso e di una certa responsabilità. Continuate così, farà bene a voi e bene agli altri!! Andiamo alla vostra richiesta!! Parlare di Pippo Napoli, mio carissimo amico. Diciamo subito che è una persona molto intelligente di vasti interessi e grandi sentimenti! Tra le sue passioni ha dedicato grande spazio alla musica, per la quale ha sempre mostrato grande talento!!! Gli strumenti a corda, mandolino e chitarra, sono sempre stati preferiti dagli appassionati di musica grottesi. Pippo e qualche altro amico si sono messi sempre in mostra per la loro bravura, tecnica, virtuosistica e interpretativa!!! Non solo nell' ambito ristretto tra Racalmuto e Grotte, ma secondo me anche rispetto all'ambito provinciale e regionale!! Ora Pippo dice sempre di essere stato mio allievo!! Lo dice però in senso metaforico! Perchè non sono stato io ad insegnargli tutto quello che sa fare con la chitarra. Io mi sono limitato, all'inizio degli anni '80, ad iniziare con Pippo lunghi discorsi sulla musica jazz. In quegli anni il jazz era un genere musicale di cui i giovani di allora, tra Racalmuto e Grotte, erano completamente digiuni!! Io ero stato militare a Roma dove avevo frequentato gli ambienti jazzistici della capitale e al mio rientro provavo ad avviare alla musica jazz i miei amici, tra i quali spiccava appunto Pippo Napoli!!. Riuscimmo perfino ad organizzare il primo concerto jazz della storia a Grotte nel 1981!! Presso il Cine "Marconi", oggi Cinema "Liotta"! Oltre a me al piano elettrico e Pippo Napoli alla chitarra suonava con noi pure Aldo Randazzo, alla chitarra -basso, e per quella serata invitammo il batterista e il trombettista di Ribera!! Presentava naturalmente Egidio Terrana. Serata di grande successo di pubblico, grandi applausi e grandi proposte per ripetere l'esperienza. Cosa che poi puntualmente non avvenne!! Infatti non si organizzarono più concerti jazz a Grotte!! Di quella serata conservo ancora la registrazione audio, fatta casualmente da un appassionato tra il pubblico!! Questo è un grande ricordo che salda ancora di più l'amicizia tra me e Pippo Napoli anche se, da allora, abbiamo percorso strade musicali diverse e non abbiamo più trovato il tempo per coltivare insieme la nostra passione per la musica jazz!! 


Ringraziamo tantissimo i Professori Napoli e Mannella per la loro gentilezza e disponibilità.

7 commenti:

  1. Un'intervista davvero interessante!!! specialmente perchè riguarda la musica... un intervista costruttiva... non si smette mai di imparare e vale anche per musicisti di ottiimo livello.... "Cos'è per lei la musica?


    La piu' alta espressione dell'intelligenza umana, assieme alla matematica, con cui e' strettamente legata."
    Bellissima frase... sikuramente da scrivere tra le pagine della storia della musica ;)

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  2. Complimenti per il blog e l'impegno che mettete nel presentare le notizie, curiosità e ora anche interviste a personaggi grottesi di spicco come il prof.Napoli dell'intervista.

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  3. Un intervista davvero interessante,bello il componimento musicale condiviso tramite il link...
    P.S. Complimenti anche allo Staff di Chiazza di Grutti che con tanto impegno e dedizione gestisce questo Blog tenendoci informati su realtà a noi vicine.....

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  4. Un intervista molto interessante!! Ed è anche bello il componimento musicale!!
    Complimenti allo staff di Chiazza di Grutti!!

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  5. Sono semplicemente onorato per tre motivi, il primo è questa intervista fatta ad un professore non solo di Matematica e Fisica, ma anche di musica, che con le parole e le note portano l'animo nella quiete musicale; il secondo motivo sono tutti questi commenti, anche da musicisti non grottesi, questo dimostra l'interesse che quest'intervista ha suscitato nei confronti dei lettori; il terzo motivo è il successo che sta avendo questo blog: semplice, coinciso, forse confusionario, ma completo.

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