Dicesi che l’aspirazione di ciascun pellegrino di vivere per la prima volta Medjugorje sia frutto proprio della chiamata della Madonna. Se hai potuto assaporare l’aria di quei luoghi talmente suggestivi è stata direttamente la Regina della Pace a suggerirteli: voleva proprio te! Buone dosi di scetticismo iniziale chiaramente sono ammesse e comprensibili, ma la smentita non tarda: il pellegrino comprende la portata dell’onore che la Gospa gli ha offerto, percepisce il Suo calore materno, brama lei e la preghiera più di ogni cosa. Difatti l’uomo, alla costante ricerca della felicità, prega Dio per raggiungerla. Dimenticando che Dio è la felicità. Ed è indubbiamente questo il più prezioso souvenir da Medjugorje: la consapevolezza dell’inesorabile amore divino.
Un pellegrinaggio che va oltre le qualsivoglia aspettative, che apre gli occhi ad atei e in maniera particolare a credenti/creduloni che si affidano ad un ipotetico Dio in cui credono per sentito dire, per tradizione. Invece rende loro noto di non essere semplici confidenti nella fede bensì autentici testimoni di Maria e, per mezzo della Comunione, di Gesù. Parecchia la gente che accorre lì con il solo obiettivo di scovare il miracolo, di assistere all’apparizione. Nulla di più errato: la Madonna veglia su Medjugorje continuamente, l’apparizione è invece un tu per tu col veggente il quale spesso viene idolatrato più del necessario, con effetto caos post apparizione. Difatti la pace interiore trasmessa da Medjugorje è direttamente proporzionale allo stato di isolamento dalle realtà terrene, per cui giova ampiamente un rapporto individuale con Maria. Fulcro dell’apparizione è il di Lei messaggio che naturalmente necessita della chiave di lettura adeguata. Ad oggi questi luoghi incontaminati, patria non solo di libertà estrema ma anche di un commovente spirito di comunione e fratellanza durante il Festival dei Giovani, in Agosto, non sono ancora riconosciuti autentici Santuari dalla Chiesa. A torto evidentemente: talmente è magnetica l’aura di Medjugorje che i devoti , secondo statistiche, non possono che auspicare di tornare quanto prima, pronti nuovamente a confrontarsi con il più veritiero specchio della vita.
Giada Bellavia
Parole molto profonde, capaci di colpire lo stato profondo dell'ego personale. Una giovane ragazza che, parlando con dimestichezza, analizza i vari angoli di questo pellegrinaggio intrapreso. Sarebbe belo leggere pure le testimonianze di tutti coloro che hanno preceduto la giovane in questo pellegrinaggio.
RispondiEliminaBrava Giada, quello che scrivi fa riflettere
RispondiEliminaSperiamo che il tuo specchio faccia luce nell'animo di tante persone che ne hanno bisogno e nemmeno lo sanno.
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