Piazza Marconi

venerdì 31 agosto 2012

Danza... che passione!

Ritorna la rubrica "Danza... che passione" a cura di Antonella Paradiso. Ecco a voi il Secondo articolo.


Cenni storici.
Rubrica "Danza...che Passione"
Antonella Paradiso
La Chiazza di Grutti
La danza classica appartiene al mondo del teatro è questa sicuramente la ragione del suo fascino. Se vi è capitato di andare a teatro si può capire come quel luogo sia in grado di incantare sia il pubblico che il danzatore. Interpretare il balletto classico è un’emozione molto forte è una vera e propria forma di comunicazione che usa il movimento…è un po’ come raccontare una favola attraverso l’espressione del corpo! La danza è probabilmente la prima forma di espressione che l’uomo abbia sperimentato.
Basti pensare agli uomini primitivi che si servivano di essa per entrare in contatto con le divinità, per conquistare la sua amicizia ed assicurarsi la sua benevolenza - avete sentito parlare della danza della pioggia o della fertilità, per esempio, della guarigione da malattie, ma queste danze mettendo troppo in evidenza il corpo vennero allontanate dalla religione cattolica. Al tempo delle grandi corti rinascimentali le rappresentazioni erano un misto di recitazione, musica, e danza con grande sfoggio di stravaganti costumi. E’ proprio nel rinascimento, infatti, che nasce la figura del maestro di danza che organizza i grandi balli, mentre in privato insegna i passi, i gesti, le giravolte e gli inchini. Già allora venivano codificate le 6 regole del perfetto danzatore:
Misura (abilità di misurare il tempo) ; Memoria ( capacità di ricordare i passi imparati) ; Partire dal terreno (saper misurare le distanze e lo spazio per danzare); “Aire” (ovvero il modo di presentarsi sulla scena ); Movimento Corporeo (modo perfetto di danzare);
Nel 1545 nasce, a Milano, la prima scuola di ballo per nobili. Qui si formarono i primi grandi ballerini e coreografi. Nel 1661 il Re Sole, grande appassionato di danza ed abile ballerino, fondò l’Accadémie Royale de la Danse e l’anno successivo la Scuola Nazionale di Danza. Il primo direttore dell’Accadémie, fu il primo a codificare le 5 posizioni dei piedi e l’uso dell’en dehors che è la base della danza classica. Si cominciarono a delineare due figure di danzatori quelli “amatoriali” ed i professionisti. Con i primi ballerini professionisti la danza si spostò dalle corti ai teatri pubblici.
A Lezione di danza
Dopo aver ampiamente dedicato interesse alla scelta di una buona scuola di danza…ci preoccuperemo di alcune regole fondamentali, prima di iniziare a frequentarne una. La prima quella, più importante è di ricordarsi di affrontare le lezioni di danza con serietà ed impegno, ciò vuol dire non stancarsi mai di ripetere gli esercizi! La danza è prima di tutto una disciplina e chi
sceglie di seguirla deve dedicarvisi affrontando sacrifici ed anche rinunce….Essa ti richiede sforzo e maturità.
Cercare di mantenersi in ordine capelli in ordine e ben raccolti, indicano che si ha rispetto del proprio corpo e di chi ci sta vicino. L’abbigliamento è altresì importante perché faciliti i movimenti e che permette all’insegnante di osservare chi sta lavorando. Ogni disciplina della danza prevede il suo abbigliamento, quello più consono al movimento ed allo stile di ciò che si sta facendo. Utilizzare lo specchio è fondamentale, per studiare il proprio corpo e non di certo per guardarsi come si indossa la divisa. Infine diciamo, parlando di danza classica, che non esiste un unico metodo di studio, ne esistono diversi come, per esempio, Vaganova, Cecchetti, Royal Accademy ma di questo ne riparleremo…
Se volete scrivermi…parlarmi delle vostre esperienze, sensazioni, emozioni … fatelo! antonellaparadis@libero.it potrebbero anche essere pubblicati!

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